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Con la pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale del decreto legge 21 marzo 2022, n. 21, sono state introdotte particolari misure per fronteggiare le esigenze eccezionali connesse all’impatto sul piano interno della crisi internazionale e all’invasione dell’Ucraina, anche per lo svolgimento delle normali attività produttive.

Il provvedimento, pertanto, reca disposizioni dirette a contrastare gli effetti economici e umanitari conseguenti e la situazione di grave instabilità del funzionamento del sistema nazionale di gas naturale, nonché per il contenimento dei prezzi dell’energia sul mercato interno.

Sono introdotte, inoltre, disposizioni in tema di accoglienza, rafforzamento dei presidi per la sicurezza, della difesa nazionale, approvvigionamenti delle materie prime e potenziamento dell’attività amministrativa.

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E’ stato pubblicato  sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali l’Avviso riferito all’accreditamento al 5 per 1000 per l’anno finanziario 2022.

Nell’avviso sono fornite indicazioni per gli enti iscritti al RUNTS e in particolare per quanto di interesse per le cooperative sociali.

L’avviso precisa che le cooperative sociali che sono incluse nell’elenco permanente saranno considerate accreditate al beneficio anche per l’anno 2022 senza necessità di alcun ulteriore adempimento.

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 4 aprile 20222 dell’Ordinanza del Ministero della Salute 1° aprile 2022, sono recepite, a decorrere dal 1° aprile 2022 fino al 31 dicembre 2022, fatte salve le specifiche disposizioni di legge vigenti in materia, le Linee Guida per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali, tenuto conto della cessazione dello stato di emergenza epidemiologica al 31 marzo 2022 e, vista l’evoluzione della situazione epidemiologica a livello nazionale e internazionale, l’esigenza di applicare misure di prevenzione e contenimento del rischio contagio nei vari settori economici, consentendo una ripresa delle attività ma garantendo, al contempo, la tutela della salute pubblica.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 24 marzo 2022, n. 24, è stato disposto, a partire dal 1° di aprile 2022 il superamento dello stato di emergenza.

Nel decreto sono state introdotte disposizioni dirette alla graduale e ordinaria ripresa di tutte le attività e al soddisfacimento delle esigenze di contrasto della diffusione della pandemia.

Contattaci per maggiori infomazioni.

A seguito del D.P.C.M del 04/03/2020 e successive modifiche, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 applicabili sull’intero territorio nazionale, si comunica che il personale dell’ Ufficio dei Controlli e Coordinamento Interno della REGIONE LAZIO, in conformità alle direttive, presta il proprio lavoro tramite smart working, pertanto:
 le richieste dovranno essere inoltrate esclusivamente all’indirizzo mail supportopsr@regione.lazio.it, non sarà possibile richiedere assistenza al numero 06/51688338.
Si conferma che tutte le richieste di intervento riceveranno la dovuta e necessaria assistenza, tuttavia si ricorda, al fine di velocizzare le fasi di lavorazione delle pratiche, di descrivere brevemente e con precisi riferimenti, le criticità sopravvenute e di utilizzare le modalità previste per contattare i funzionari incaricati:
a) Nell’oggetto del messaggio indicare sempre Codice domanda, CUAA e denominazione azienda.
b) Nel testo del messaggio riportare una breve descrizione del problema riscontrato ed allegare le schermate (sequenza di operazioni) che riportano l’errore.
c) Indicare sempre quale applicativo si utilizza (es. Presentazione domanda di sostegno; fascicolo aziendale; UMA; ecc.)
d) Inviare sempre le segnalazioni all’indirizzo supportopsr@regione.lazio.it
e) Quando si risponde o si invia un sollecito, utilizzare sempre l’e-mail originaria in quanto una nuova e-mail comporta l’apertura di un nuovo ticket, perdendo così la priorità acquisita con la precedente segnalazione.
f) Non rispondere mai ai singoli soggetti ma sempre all’indirizzo supportopsr@regione.lazio.it; questo permetterà alla pratica di essere lavorata più velocemente in quanto visibile a più operatori.
g) Indicare nel messaggio o firmarlo con: il proprio Nome, Cognome e recapito telefonico, questo permetterà agli operatori di potervi contattare per chiedervi integrazioni e di velocizzare la lavorazione della domanda;
h) Le segnalazioni devono pervenire dal soggetto interessato o dal soggetto delegato. 
Qualora risulti indispensabile un colloquio telefonico con gli incaricati, nella richiesta di assistenza andrà specificata tale esigenza, indicando un contatto ove l’utente risulti reperibile. Seguirà comunicazione con le indicazioni di data e ora in cui si verrà contattati.
Si fa presente infine che saranno possibili dei lievi ritardi nella gestione degli interventi dovuti all’incremento del volume di richieste pervenute in questo periodo.

Le nostre cooperative si adattano, si modificano e rispondono sempre alle esigenze. Le nostre cooperative continuano a procacciare lavoro per i propri soci. Confcooperative Lazio Nord con i suoi tecnici in Smart working assiste, coordina con professionalità, crea protocolli laddove non ci sono. Il tutto nella massimo rispetto della sicurezza. Noi ci siamo e facciamo parlare.

Il presidente Gardini lancia l’allarme continuano a mancare i dispositivi di protezione individuale in tutti i settori. Nell’assistenza alle persone nelle rsa e a domicilio, nel trasporto merci e persone, nella vigilianza, nella logistica, nelle pulizie, nella sanificazione in ospedale, nell’agroalimentare.

Siamo noi, siamo le cooperative sociali, siamo quelli che quotidianamente si occupano di anziani, malati, disabili, minori, siamo quelli di cui si sente parlare solo quando salgono alla ribalta delle cronache truffe e mala gestione. Di noi non si parla mai, non si sente mai dire che qualcuno si occupa dei nostri anziani, dopo aver fatto corsi professionalizzanti e non improvvisandosi. Siamo soci delle nostre cooperative, chi è sul campo e chi è in ufficio e chi riveste ruoli di rappresentanza. Tutti soci, tutti con pari diritti di voto, tutti uniti in una sola casa madre.

Siamo quelli che costantemente devo partecipare a gare pubbliche, dove è in uso il massimo ribasso, dove spesso il bando non riesce a coprire neanche il costo del lavoro e noi ci stringiamo, ci facciamo sempre più piccoli e ci dividiamo il poco che c’è. In quei momenti nessuno pensa a noi, nessuno vuole unirsi al coro di coloro che soffrono dei tagli più di ogni altro. Oggi siamo indispensabili, oggi di fronte al covid 19 che rischia di cancellare una generazione, noi continuiamo a correre all’impazzata per assistere i nostri utenti nel caos generale.

Questo è un momento in cui le Pubbliche Amministrazioni faticano a capire come interpretare un articolo 48 evidentemente formulato male, è un momento in cui la maggior parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei distretti anziché co-progettare nuove modalità di intervento nei servizi, nel rispetto delle misure di sicurezza, cercano di ottenere maggiori dettagli dal Governo e dalle Regioni, è un momento in cui le cooperative sono alle prese con l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e che, o trovano forniture che vengono requisite dalla Protezione Civile per ovvi motivi oppure trovano forniture di prodotti a prezzi esorbitanti, e nonostante questo vengono acquistati perché la sicurezza dei lavoratori e degli utenti.

E’ proprio in questo momento che chi, fino a ieri, ha chiuso gli occhi dinnanzi allo scempio delle gare al massimo ribasso utilizza una retorica attaccando le centrali cooperative che non si piegano ad anticipare ai propri lavoratori la FIS.

Chi fa queste affermazioni sa per caso quanto è il tempo di liquidazione delle fatture da parte degli enti pubblici? Sa che i servizi sono decimati da assistiti positivi, decessi e paure di contagio? Sa che stiamo acquistando, dove ci riusciamo dispositivi a prezzi esorbitanti? Sa qual è il livello di indebitamento delle cooperative sociali che fanno da cassa per gli enti pubblici?

Come si fa in questo quadro generale ad utilizzare la retorica, è davvero incredibile che in un momento di sofferenza come questo, con i sacrifici che tutti stiamo facendo, con le ingenti perdite e le liquidazioni da parte delle amministrazioni bloccate, si chieda alle società di anticipare i salari, peraltro scontando fatture che portano ad indebitamento ulteriore, sempre che fatture da scontare ci siano. Lo scopo mutualistico della cooperazione rappresenta lo spirito solidaristico che percorre l’intero tessuto sociale, dagli amministratori che si prodigano a cercare lavoro, agli operatori che lo realizzano.

Le cooperative sociali sono sotto assedio e chiedono un cambio di paradigma, un modo nuovo di affrontare i problemi, che superi le fisiologiche differenze, perché le cooperative sociali non sono lontane dai lavoratori, ma sono i lavoratori!

Mentre assistiamo basiti ad un inutile braccio di ferro, chiediamo a gran voce che vengano posti in esser tutti gli sforzi necessari per aggregare le parti sociali in una sfida comune per il benessere generale a cui tutti dovremmo aspirare.

Qualora non dovessimo riuscire in questo intento e continueremo con atteggiamenti anacronistici potremo solo decretare la vittoria della nostra incapacità di rappresentare i lavoratori soci e non, le nostre imprese ed il nostro silenzioso ma indispensabile operato che, proprio oggi il Ministero del Lavoro con circolare 1/2020 ha chiesto di rimodulare ed intensificare.

Le cooperative sociali di Confcooperative Lazio Nord

Facendo seguito alle non poche e convulse notizie che continuamente ci arrivano proviamo a fare una sintesi che potrà essere utile alle nostre cooperative ed ai loro soci

Domanda: E’ possibile svolgere attività agricola e di pesca? 

Si. Il Dpcm 22 marzo modificato dal Dm 25 marzo 2020 prevede la possibilità di svolgimento delle attività agricole e della pesca con codice ATECO specificato all’all1.

Domanda: Qualora il mio codice ateco non fosse presente nell’allegato 1del Dm non posso svolgere attività?
No. E’ previsto restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva. Nella comunicazione dovranno essere specificamente indicate le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite. il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente. Fino all’adozione dei provvedimenti di sospensione dell’attività, essa è legittimamente esercitata sulla base della comunicazione resa.

Domanda: Che cosa devo portare con me quando mi sposto?
Durante lo spostamento si dovrà avere un’autocertificazione, utilizzabile dal titolare, socio o coadiuvante di un’impresa agricola, che giustifichi lo spostamento. È, inoltre, opportuno che il soggetto interessato si doti di una visura camerale dell’azienda da esibire in caso di controllo unitamente all’autocertificazione. 

Domanda: E’ possibile spostarsi per acquistare prodotti utili all’agricoltura?
Sì. Si tratta di spostamenti strumentali all’attività primaria dell’azienda agricola: sono consentite tutte le azioni indispensabili per dare continuità all’attività di impresa nel settore primario. Sempre ovviamente compilando l’autocertificazione. 

Domanda: E’ possibile approvvigionarsi di carburante?
Si. Sia attraverso ritiro diretto, se con mezzo autorizzato, o in alternativa con consegna presso la cooperativa. Nel primo caso ovviamente compilando l’autocertificazione 

Domanda: E’ possibile spostarsi da un’azienda all’altra?  
Sì, a condizione che si tratti di uno spostamento strumentale all’attività primaria e sempre accompagnati dall’autocertificazione. 

Domanda: E’ possibile recarsi presso officine per riparazione dei macchinari e mezzi agricoli ?
Sì. Si possono far eseguire tutte quelle riparazioni urgenti e necessarie per il regolare svolgimento dell’attività agricola. Lo spostamento dovrà essere accompagnato dall’autocertificazione.

Domanda: Le strutture ricettive possono rimanere aperte?
Si. Non è prevista la sospensione delle attività delle strutture turistico-ricettive di alcun tipo. Alberghi, bed and breakfast, agriturismi, case vacanze e affittacamere possono quindi proseguire regolarmente la propria attività.” [Aggiornamento al 
27 marzo 2020]

Domanda: Deve la struttura ricettiva verificare i motivi del soggiorno del cliente e l’autorizzazione al suo spostamento?
No. Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.

Domanda: E’ possibile svolgere attività di ristorazione in cooperativa agrituristica?
No. L’attività di ristorazione è sospesa. Alle strutture agrituristiche, in deroga alle normative regionali, è consentito effettuare il servizio di consegna pasti a domicilio (fermi restando i criteri di connessione dell’attività agrituristica all’attività agricola). Tale attività può essere effettuata previa comunicazione alla Prefettura e nel rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario. 

Domanda: E’ possibile effettuare vendita diretta presso la cooperativa o la singola azienda agricola?
Si. Per tutti i prodotti agroalimentari

Domanda: E possibile chiedere l’intervento in azienda di un tecnico per riparazione mezzi agricoli?
Sì. Il tecnico può intervenire per la riparazione di attrezzature e mezzi necessari alla prosecuzione dell’attività. Dovranno in questo casto essere mantenute le distanze di sicurezza previste

Domanda’ possibile richiedere la visita del veterinario in cooperativa?
Sì. Non esistono limitazioni agli interventi veterinari.

Domanda: E’ possibile effettuare la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti?
Sì. Si tratta di coltivazioni agricole previste nell’All.1 del Dpcm per le quali è consentita l’apertura dei punti vendita, naturalmente nel rispetto delle norme di prevenzione.

Bruna Rossetti

Emergenza Coronavirus, in ginocchio le cooperative di pescatori del lago di Bolsena. Non si pesca e anche se si pescasse non ci sarebbe a chi vendere, data la serrata forzata dei ristoranti che sono la più grossa fetta del mercato.

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