Nel 2000 le Centrali cooperative sollecitano l’approvazione di provvedimenti di riforma del diritto societario, cui concorrono con proprie proposte per rafforzare la specificità e l’autonomia del modello cooperativo.

Nel 2001 viene approvata la Legge 142/2001 che apporta importanti innovazioni alle legislazione cooperativa, in particolare rispetto alla figura del “socio lavoratore“, la cui precisa definizione ha rappresentato per lungo tempo uno dei nodi centrali di dibattito e confronto nel mondo cooperativo.

Nel 2002, grazie all’impegno di Confcoopereative e delle altre Centrali cooperative e sotto l’egidia dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, alle imprese cooperative viene offerta la possibilità di registrare nomi di dominio Internet con il suffisso “.coop“, in cui utilizzo è riservato esclusivamente alle cooperative ed alle loro organizzazioni.

Questo avvenimento costituisce il primo passo per la costituzione di una vera e propria “Casa Cooperativa” sul Web, dando alle cooperative la possibilità di promuovere in modo immediato la propria identità sul Web, distinguendosi con chiarezza rispetto alla massa delle imprese “.com”.

Nel 2004 entra in vigore il Decreto legislativo 6/2003 (Riforma del diritto societario) nell’ambito del quale la normativa concernente le società cooperative recepisce molte delle indicazioni proposte dalle Centrali e che innova profondamente la disciplina delle società cooperative.

Confcooperative vara importanti progetti, tra i quali uno assume speciale rilievo “Tecnologia & Leadership“; supportato finanziariamente da Fondiosviluppo e gestito operativamente da Elabora; che punta al rafforzamento dell’organizzazione, alla crescita dei soci e allo sviluppo delle cooperative, attraverso la diffusione e l’utilizzo sistematico delle più recenti tecnologie ICT.

Nel 2011 nasce l’Alleanza delle Cooperative Italiane voluto dalle componenti più rappresentative della cooperazione italiana. Agci, Confcooperative e Legacoop assieme rappresentano oltre il 90% del settore per persone occupate (1.100.000) e fatturato realizzato (127 miliardi di euro). Ben 43.000 le imprese rappresentate con oltre 12 milioni di soci. Un unico organismo che avrà la funzione di coordinare l’azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali: sindacati dei lavoratori e associazioni datoriali.

Nel 2012 Luigi Marino viene rieletto Presidente di Confcooperative per il prossimo mandato, dalla XXXVIII Assemblea Nazionale di Confcooperative. Il voto e’ avvenuto all’unanimità da parte degli 800 delegati intervenuti in rappresentanza delle 20.500 cooperative aderenti.

Il 2013 per Confcooperative è stato un anno di cambiamenti.

A fine gennaio Maurizio Gardini viene eletto Presidente di Confcooperative sulla piattaforma programmatica della mozione presentata durante l’Assemblea del maggio 2012.

Viene avviata la nuova governance confederale ed è stata avviata con grande risolutezza e rapidità l’attuazione delle decisioni della Conferenza, a partire dalle dieci “scelte fondamentali” contenute nel documento finale. E’ stato approvato il nuovo assetto organizzativo e sono stati istituiti il Dipartimento Politico Sindacale, il Dipartimento Politiche per lo Sviluppo, il Dipartimento Organizzativo e il Dipartimento Amministrativo. E’ stato allestito il progetto mutualistico nazionale.

Viene realizzata per la prima volta, il 26 giugno, l’Assemblea annuale come Alleanza delle Cooperative Italiane.

Oggi la cooperazione si pone l’obiettivo di rilanciare la presenza nella società per svolgere un ruolo non alienabile nell’economia che non guarda solamente al profitto, che vuole offrire a tutti gli uomini l’opportunità di realizzare la propria esistenza nel modo più completo:

– nell’agricoltura con caseifici, stalle sociali, cooperative di conduzione terreni;

– nella distribuzione con le cooperative dei consumatori e le cooperative tra dettaglianti;

– nelle costruzioni con grandi e medie imprese edili, di impiantistica e di progettazione;

– nell’industria manifatturiera;

– nei servizi con cooperative di autotrasportatori, di facchinaggio, di pulizia, di ristorazione, sanitarie e sociali;

– nel settore della casa con le cooperative di abitazione;

– nel turismo, nell’assicurazione e nella mutualità;

– nei servizi reali all’impresa e nella cultura.

Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una sempre maggiore consapevolezza della natura sociale dell’impresa cooperativa, attraverso la valorizzazione del ruolo del socio, la puntualizzazione dell’identità economica dell’impresa cooperativa in modo da evidenziare adeguatamente l’identità sociale, la riaffermazione della missione cooperativa, il rilievo della mutualità esterna e della promozione, la capacità di elaborare.

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